Dicembre 21, 2024

Teatro Massimo Città di Siracusa si rialza il sipario con un cartellone di grande spessore

Lug 12, 2024

Continuità, qualità e coraggio. Sono le parole chiave della nuova stagione del Teatro Massimo Città di Siracusa che, dopo quasi un anno dall’evento tanto atteso della riapertura dello storico teatro in Ortigia, si prestano perfettamente alla sintesi di questi mesi di grande attività e fermento che hanno portato in sala un pubblico attento ed entusiasta. E ripartendo da questo entusiasmo, quest’anno, il sipario si rialza con un cartellone di grande spessore e con una programmazione ricchissima di attività impaginate dal Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale in sinergia con il Comune di Siracusa.
La presentazione del programma delle attività 2024-2025 rappresenta un momento importante per la città, legata fortemente al mondo del teatro, luogo di arte e di cultura. Si riparte con coraggio, quindi, con quattro repliche per ogni spettacolo in programmazione e con un cartellone variegato che offre un saggio del ricco panorama teatrale italiano in cui si intrecciano i temi universali e in cui si fanno convivere scrittori culturalmente distanti. E dunque gli spettatori, siano abbonati o fruitori occasionali, potranno scegliere all’interno di un’offerta vasta e diversificata, articolata in percorsi tematici.
Sul palcoscenico del Teatro Massimo Città di Siracusa si snoderà un ricco cartellone che rappresenta un excursus tra i testi più avvincenti e amati del teatro di prosa, un programma che si sviluppa sul doppio asse classico/contemporaneo con titoli considerati pilastri del teatro e della letteratura di tutti i tempi. Per questa nuova sorprendente stagione, i cartelloni saranno cinque. Accanto ai 10 spettacoli di teatro tradizionale, ci saranno, infatti: #NuovoTeatro con altri 10 spettacoli; Teatro Civile con 6 spettacoli; Teatro Ragazzi e un teatro al femminile con Parola d’Attrice.

Il 24 ottobre, l’alzata di sipario con un classico di Luigi Pirandello La giara o ‘A Giarra, con protagonista il grande Tuccio Musumeci. A dirigerlo in questa edizione del testo pirandelliano Giuseppe Dipasquale. Tuccio Musumeci impersonerà un ‘Zi Dima questa volta umoristicamente feroce nella sua contesa con il suo alter ego Don Lollò, interpretato da Angelo Tosto. A supporto della comica e irresistibile coppia di antagonisti, una compagnia di grande livello composta da Filippo Brazzaventre, Vincenzo Volo, Pietro Casano, Luciano Fioretto, Claudio Musumeci, Lucia Portale, Ramona Polizzi, Federica Gurrieri.

Dal 7 dicembre sarà la volta de Il Malato immaginario di Molière, con la regia dello straordinario ed esilarante Salvo Ficarra, le musiche di Lello Analfino e con Angelo Tosto che diventa un capo comico perfetto nelle vesti di Argan. È una delle opere più divertenti e attuali di Molière. In scena: Lucia Portale, Anita Indigeno , Filippo Brazzaventre,  Daniele Bruno, Emanuele Puglia, Giovanni Rizzuti, Cosimo Coltraro, Luca Fiorino, Giovanna Criscuolo.  Il tema della medicina, le controversie che genera, le passioni che scatena sono ancora oggi tema di dibattito pubblico. Ficarra riporta il testo alle sue origini e ne esce fuori uno spettacolo divertente e ironico.

Grande ritorno, dal 21 novembre, per l’attrice Maddalena Crippa che insieme con Maximilian Nisi metterà in scena Un Sogno a Instanbul, per la regia di Alessio Pizzech dal bestseller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul”. In scena Mario Incudine, che firma anche le musiche e Adriano Giraldi. Alberto Bassetti racconta di Max e Maša e del loro amore. Maximilian von Altenberg, ingegnere austriaco, viene mandato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del ’97. Un amico gli presenta la misteriosa Maša Dizdarević, “occhio tartaro e femori lunghi”, austera e selvaggia, splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Scatta qualcosa. Un’attrazione potente che però non ha il tempo di concretizzarsi. Max torna in patria e, per quanto faccia, prima di ritrovarla passano tre anni. Bassetti trae un testo teatrale di grande forza e suggestione, “avvolgente come una storia narrata intorno al fuoco”.

Il 5 dicembre arriveranno Le Intellettuali (Femmes savantes) testo raffinato e colto di Molière, regia di Giovanni Anfuso, con Giuseppe Pambieri, Giorgio Lupano e Micol Pambieri. La commedia affonda le sue radici nella cronaca parigina, traendo origine da un episodio realmente accaduto. Un testo che, nonostante sia stato scritto nel 1672, ci invita a non sottometterci a nessun potere. E poiché in ogni vero copione comico si celebra continuamente il potere, ci piace notare che in Femmes savantes la parola «potere» è quella che vola di più.

Dal 23 gennaio, sarà in scena Parlami d’amore (Quando la radio cantava la vita), testo di Costanza Di Quattro, regia di Pino Strabioli, con Mario Incudine e Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica. Testo e musica sono i capisaldi di questo spettacolo che racconta come la radio sia entrata nelle case degli italiani divenendo da un lato megafono della propaganda fascista e dall’altro mezzo di divulgazione musicale, dallo swing al jazz. L’istrionico Mario Incudine rende omaggio alla canzone d’autore in una messa in scena leggera e scanzonata.

Il cartellone proseguirà dal 13 febbraio con Il fu Mattia Pascal, di Luigi Pirandello, con la regia di Giorgio Marchesi e Simonetta Solder, drammaturgia musicale eseguita dal vivo da Raffaele Toninelli, con Giorgio Marchesi, attore di teatro molto apprezzato e volto amatissimo delle fiction e serie Tv, tra cui Vanina. Il testo asseconda la contemporaneità dei temi trattati nell’opera: il rapporto con la propria identità, oggi moltiplicata dai tanti “profili” che utilizziamo per comunicare sui social. Con leggerezza il classico di Pirandello si apre anche alle nuove generazioni in uno spettacolo che ha ricevuto apprezzamenti da parte della critica specializzata e del pubblico.

Altro testo amato dal pubblico La Maria Brasca di Giovanni Testori, adattamento e regia di Andrèe Ruth Shammah (arriva in scena dal 27 febbraio). Nel corso della sua lunga carriera ha firmato oltre cento regie teatrali (molte delle quali ormai nella storia del teatro italiano) dirigendo, tra gli altri artisti come Franco Parenti, Isabella Ferrari, Antonio Albanese, Gioele Dix, Carlo Cecchi. Testo portato in scena negli anni ‘60 da Franca Valeri, poi fu Adriana Asti e adesso a far vivere uno dei personaggi femminili che grida al mondo la potenza della passione, l’amore per la vita vissuta fuori da ogni costrizione, convenzione, compromesso è Marina Rocco. Con lei sul palcoscenico Mariella Valentini, Luca Sandri e Filippo Lai.

Ritorna, dal 13 marzo, dopo il successo della scorsa stagione con “Il compleanno” di Pinter, uno dei registi contemporanei che hanno fatto la storia del teatro internazionale ovvero Peter Stein che firma Crisi di nervi (tre atti unici) di Anton Cechov, con Alessandro Averone, Sergio Basile, Maddalena Crippa, Gianluigi Fogacci, Alessandro Sampaoli, Emilia Scatigno. Gli atti unici del grande autore russo sono stati rappresentati in tutto il mondo. Scritti tra il 1884 e il 1891 e ispirati alla commedia francese e al genere del vaudeville, molto alla moda in Francia ai tempi di Cechov, sono stati fonte di ispirazione e di studio per gli attori e gli scrittori di teatro e divertimento per intere generazioni di spettatori di tutte le lingue.

Si proseguirà, dal 10 aprile, con la leggerezza del Piccolo Grande Varietà, di Marot’s che rivedrà nuovamente sul palco lo straordinario Tuccio Musumeci diretto da Mario Sangani. Lo spettacolo  ripercorre la storia del Varietà dagli inizi del ‘900, attraverso il Café-Chantant, il Musical, la Rivista e l’Avanspettacolo in un avvicendarsi scoppiettante di sketch, macchiette, calembour, canzoni. Lo spettacolo ha registrato il tutto esaurito nella stagione precedente. Un viaggio nel tempo in un mondo attraente ed esilarante fatto di paillette e lustrini, di canzoni e balli, popolato da comici e fantasisti, dai primi del ‘900 sino agli anni ’60.

La stagione si concluderà – dal 15 maggio – con un altro classico di Luigi Pirandello Il piacere dell’onestà  per la regia di Alessandro Averone, che lo vedrà in scena con Alessia Giangiuliani, Laura Mazzi, Marco Quaglia, Gabriele Sabatini e Mauro Santopietro. Un ritorno atteso dal grande pubblico che lo ha applaudito nella scorsa stagione al Teatro Greco di Siracusa nelle vesti di Giasone in Medea, nell’adattamento di Federico Tiezzi.

Il maestro Tuccio Musumeci sarà anche protagonista dello spettacolo cult della tradizione siciliana: il musical Pipino il breve che dopo il grande successo di pubblico e di critica che riscuote da ormai 45 anni è tornato con una produzione rinnovata del Teatro della Città riscuotendo un grandissimo successo tanto da inserire ripetutamente repliche aggiuntive. Lo spettacolo – capolavoro dell’indimenticabile Tony Cucchiara – con l’inossidabile attore siciliano nei panni del re di Francia Pipino andrà in scena durante il periodo delle festività natalizie, come fuori abbonamento, dal 17 dicembre.

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